Sentiamo molto spesso parlare di durezza dell’acqua, sia per quanto riguarda la nostra salute sia per l’impatto che questa può avere sui nostri elettrodomestici, sanitari, lavandini e lavelli.
Cosa si intende quindi per durezza dell’acqua?
Semplicemente con questo aggettivo ci si riferisce alla quantità di purezza che l’acqua ha conservato, con o senza quindi “l’aggiunta” di una quantità più o meno cospicua di minerali.
L’acqua acquisisce lo stato di più o meno “dura” alla foce. L’acqua nasce pura ma successivamente, entrando in stretto contatto con le rocce calcaree durante tutto il suo ciclo, trattiene i carbonati di calcio e li deposita poi durante l’evaporazione.
La durezza dell’acqua si misura in gradi francesi (°F) e indica il contenuto di ioni di magnesio e di calcio, derivanti dai sali solubili presenti nell’acqua.
Di seguito la classificazione della durezza dell’acqua in base al suo grado di attribuzione.
- fino a 4°F: molto dolci
- da 4°F a 8°F: dolci
- da 8°F a 12°F: mediamente dure
- da 12°F a 18°F: discretamente dure
- da 18°F a 30°F: dure
- oltre 30°F: molto dure