Il calcare è presente all’interno delle acque per effetto dello scioglimento delle rocce calcaree nel percorso che l’acqua percorre dalla fonte fino a valle.
Il calcare si cristallizza e precipita per effetto delle alte temperature (più è alta la temperatura più è marcato questo fenomeno), tanto che ne abbiamo l’esempio pratico quando scaldiamo e mandiamo a ebollizione l’acqua sui nostri fornelli: in questi casi troviamo sempre un “rimasuglio” biancastro sul fondo che possiamo identificare come calcare. Tutto ciò è frutto di una semplice reazione chimica, che va a formare il carbonato di calcio e magnesio, più l’anidride carbonica.
Più avremo questi elementi presenti in abbondanza più l’acqua viene considerata “dura”.
I risultati sono noti:
- Incrostazioni
- Corrosione delle tubature
- Superfici rovinate
- Danni agli elettrodomestici che utilizzano l’acqua (lavatrici, caldaie, scaldabagni, etc.)
La corrosione delle tubature in particolare può portare a danni seri ed ingenti, per questo motivo le direttive dell’Unione Europea sono state molto chiare: con il DPR 74/2013, è stato reso obbligatorio controllare in maniera approfondita la salute dei nostri impianti.